Agevolazioni prima casa: cosa succede in caso di mancato trasferimento della residenza entro 18 mesi

Può succedere, ad esempio a causa del prolungamento dei lavori, che non riesci a trasferirti in tempo entro i 18 mesi previsti dalla legge per usufruire dei benefici fiscali dall’acquisto di una prima casa. Vediamo cosa succede.

L’Agenzia delle Entrate stessa ha spiegato più volte che una delle condizioni previste dalla normativa vigente per evitare la decadenza dai benefici prima casa, è dato proprio dal trasferimento della residenza entro 18 mesi dall’acquisto, ovviamente nel Comune in cui si trova l’immobile.

Da questo punto di vista vi ricordiamo che esiste una legge che viene in aiuto ai proprietari in questo momento, una legge emanata per far fronte ai ritardi anche dovuti alla pandemia Covid-19: in particolare ricordiamo infatti l’art. 24 del decreto legge n. 23/2020 che ha sospeso questi termini dal 23 febbraio 2020 al 31 dicembre 2020. Successivamente, visto il perdurare della situazione emergenziale determinata dal Covid-19, il decreto legge n. 183/2020 (articolo 3, comma 11-quinquies) ha prorogato la sospensione fino al 31 dicembre 2021.

Quindi, per individuare il termine di scadenza dei 18 mesi per il trasferimento della residenza, il proprietario non dovrà far altro che tener conto dei giorni trascorsi tra il 19 luglio 2019 (data di acquisto dell’immobile) e il 23 febbraio 2020 (data della sospensione), per poi riprendere il calcolo a partire dal 1° gennaio 2022 (data dalla quale riprenderanno a decorrere i termini).

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