La UE vuole imporre nuove regole per vendere e affittare in base all’efficienza energetica

Ormai è più che uno spauracchio il divieto che la UE vuole inserire nel vendere o affittare edifici che non rispettano determinati standard di efficienza energetica.

Il piano della UE è quello di impedire l’affitto o addirittura la vendita di edifici che non rispettino uno standard minimo di efficienza energetica. In realtà non sono tuttora chiari molti dei particolari di questa rivoluzione “green” del mercato immobiliare, ma l’obiettivo è evidente: avere entro i prossimi 30 anni edifici ad emissioni zero. Tra i Paesi più “penalizzati” c’è sicuramente l’Italia (e gli altri Paesi del sud Europa) con edifici storici o comunque in buona parte con categoria energetica “G” (la peggiore).

In realtà sembrerebbe che saranno i singoli Stati a definire quali saranno gli standard minimi delle nuove prestazioni energetiche, che dovrebbero entrare in vigore dal 2027 (ma si pensa già ad almeno 8 anni per adeguarsi). La rivoluzione green avrà un forte impatto, in quanto l’adeguamento degli edifici comporterà un investimento di miliardi di euro per l’adeguamento di buona parte del patrimonio immobiliare italiano. In sostanza ai proprietari degli immobili verrà richiesto di adeguare gli edifici, entro il 2027, alla classe energetica E, per poi passare alla D entro il 2030 e infine alla C entro il 2033.

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