Si riaprono i giochi per la proroga a fine anno, la possibilità di estendere al 31 dicembre i termini per usufruire dell’agevolazione piena.
Una previsione rispuntata sotto il pressing delle forze politiche, poi accantonata e ora invece resuscitata e che con ogni probabilità vedrà la luce in manovra come ha confermato ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
La proroga del Superbonus a fine anno La proroga della scadenza (dal 25 novembre a fine anno) per presentare le Cilas beneficiando così dell’incentivo al 110% prevede come unica condizione che si sia ottenuta una delibera condominiale entro il 24 novembre scorso.
La norma ha attraversato una piccola odissea normativa: proposta come emendamento al decreto Aiuti quater, che sembrava definitivamente saltata.
Ma, a quanto pare, il nodo riguardava non la sostanza, ma la forma. Ovvero l’impossibilità di introdurre un emendamento che modificasse i termini di scadenza nel decreto aiuti Quater, che dovrebbe essere approvato entro metà gennaio (quindi oltre i termini della scadenza al 31 dicembre).
Possibilità che invece sembra riaprirsi con la legge di bilancio 2023 che, come ricordiamo, deve essere approvata entro il 31 dicembre 2022 per scongiurare il ricorso all’esercizio provvisorio.
A confermarlo è stato lo stesso ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, che ha detto come la norma sulla proroga “probabilmente confluirà nella legge di bilancio: è un problema di tempi di conversione di questo decreto legge, è meglio che per tutti che sia in manovra”.
Ma attenzione, però, per avere diritto a presentare la CILAS entro il 31 dicembre 2022 e quindi ad usufruire del superbonus al 110 anche nel 2023 l’assemblea condominiale dovrà aver approvato la relativa delibera entro l’11 novembre 2022.
Da qui l’idea di aggirare l’ostacolo inserendo la norma direttamente in manovra ma attraverso il passaggio dell’ordine del giorno: la proposta, spuntata nelle ultime ore è stata avanzata al governo e alla maggioranza dallo stesso Liris, appoggiato poi direttamente da Giorgetti.
Per superare l’altro scoglio legato al Superbonus, cioè lo sblocco dei crediti incagliati, la soluzione individuata prevede di alzare da 2 a 3 le cessioni dei crediti ad intermediari ‘qualificati’, ovvero a banche e assicurazioni, passano da 2 a 3.
Allo stesso tempo la Sace può concedere garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie e degli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito, per finanziamenti sotto qualsiasi forma, “strumentali a sopperire alle esigenze di liquidità delle imprese”
Una soluzione che però per le opposizioni non risolve il problema. Per Misiani (Pd) si tratta di “aria fritta”: risposte “assolutamente inadeguate per sbloccare i 5 miliardi di crediti fiscali incagliati”. “La toppa che hanno cercato di mettere è peggio del buco”, aggiunge il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni. “Registriamo molta confusione tra la maggioranza ed il Governo”, commenta Azione, che torna riproporre la soluzione della compensazione degli F24, “sostenuta da Ance e Abi e su cui si registra una larga convergenza”.
Quando scade il bonus 110 per le case singole?
Per le case singole o villette unifamiliari, il superbonus 110 ha una doppia scadenza. Quella al 31 marzo 2023 con una detrazione del 110% per chi ha ultimato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022.
Per gli altri la detrazione scende al 90% ma attenzione solo per chi ha un reddito non superiore ai 15.000 euro (calcolato secondo il nuovo quoziente familiare e non secondo l’ISEE) e se si tratta di prima casa.
Come cambierà il superbonus 110 nel 2023?
Nel 2023 il superbonus è destinato a cambiare.
La percentuale di detrazione scende infatti al 90% tanto per le unifamiliari che per i condomini.
Nel caso dei condomini se non è stata presentata la CILAS entro il 25 novembre 2022 (o il 31 dicembre 2022 se la norma in discussione dovesse alla fine essere inserita nella manovra di bilancio del 2023)
