Mutui e inflazione: conviene tasso variabile o fisso?

L’amento dello Spread che sfiora i 200 punti, l’aumento del BTP intorno al 3% non potevano che incidere anche sul mercato del credito per i mutui. Ma alla luce dell’aumento dell’inflazione conviene il mutuo a tasso fisso o variabile? Scopriamolo insieme.

Per rispondere a questa domanda abbiamo analizzato gli ultimi studi sui tassi fissi dei mutui praticati nel nostro paese nel periodo gennaio/maggio 2022. In sostanza l’aumento dei tassi di quest’anno si riversa soprattutto su chi decide di avviare l’acquisto della prima casa, in particolar modo sul tasso “Eurirs”

Cosa è il tasso Eurirs?

L’Eurirs è il tasso di riferimento ventennale, calcolato giornalmente dalla Federazione Bancaria Europea, che indica il tasso di interesse medio al quale le principali banche europee stipulano mutui a copertura del rischio di interesse.

Cosa succede alle rate a tasso variabile?

Sulla base degli ultimi tassi Eurirs registrati, in termini pratici, un mutuo a 20 anni può salire in appena 4 mesi di circa 38 €, di oltre 40 € per un mutuo a 25 anni e di 49 € per un mutuo a 30 anni. Se si considera invece la base annua, l’impennata dei tassi si traduce in un aumento di spesa che può arrivare a sfiorare i 600 € nel caso di mutuo a 30 anni rispetto allo stesso prestito richiesto a inizio anno. Al netto delle spese (spese bancarie, perizie e altri costi legati al finanziamento) e considerata la totalità delle rate, un mutuo a tasso fisso a 20 anni può costare oggi 9.099 € in più rispetto a inizio gennaio, +12.107 € un mutuo a 25 anni, e +17.640 € quello trentennale.

Cosa succede alla rate a tasso variabile?

Al momento la situazione delle rate a tasso variabile rimane invece stabile rispetto all’anno scorso. Anzi, sembra che ultimamente le famiglie preferiscano questo tipo di rata in quanto consente un maggiore risparmio sulla rata mensile rispetto agli attuali tassi fissi, oltre ad offrire una serie di opzioni, come la surroga o la possibilità di passare da tasso variabile a tasso fisso dal momento qualora dovessero aumentare i tassi variabili.

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