Cosa è la SCIA Edilizia
E’ il documento di Segnalazione Certificata di Inizio Attività, dove un tecnico abilitato tramite apposita segnalazione garantisce sui lavori da effettuare all’interno della proprietà.
La SCIA ha sostituito in parte la DIA (Denuncia di Inizio Attività) ed è normata dagli articoli 22 e 23 del T.U. poi revisionati nel Decreto Legislativo 30/06/2016 nr.126 e con il d.lgs. del 25/11/2016 nr. 22 D.L. del 25 Novembre 2016 n. 222 che in sostanza prevede specifiche modulistiche, uno sportello comunale apposito e determinate tempistiche.
Quando serve la SCIA Edilizia?
Vi rientrano tutti quei lavori che non possono essere effettuati in regime di “edilizia libera”, o per cui è richiesto il Permesso di Costruire, ovvero interventi di restauro o risanamento, manutenzione straordinaria, oltre a interventi di ristrutturazione che non possono comunque aumentare il volume della proprietà.
Alcuni esempi di interventi per cui è richiesta la SCIA sono: interventi per sostituzione telaio o tetto, costruzione di balconi o terrazzi, rampe di scale, apertura di forti per finestre o porte (solo per le parti strutturali).
Presentazione della SCIA edilizia: quando iniziare i lavori?
Una volta presentata la SCIA edilizia è possibile dare il via ai lavori fin da subito anche se in realtà il comune ha tempo 30 giorni per verificare la regolarità dei lavori e nel caso di anomalie intervenire in merito; per questo motivo se si ha tempo è consigliabile aspettare 30 giorni; in caso contrario bisogna assicurarsi che il Comune non abbia alcun motivo di interrompere i lavori. Quali potrebbero essere i motivi per cui il Comune avanzi un divieto di prosecuzione dell’attività o obblighi ad interrompere i lavori edilizi?
Nel caso in cui mancassero dei documenti il comune si limiterà a richiedere l’integrazione dei documenti mancanti;
Se invece il Comune riscontrasse delle violazioni in ordine a presupposti e requisiti per la SCIA edilizia, potrà decidere se bloccare i lavori o indicare al cittadino le misure necessarie per regolarizzare la SCIA, attraverso ciò che viene definita attività conformativa, con un termine superiore a 30 giorni in cui regolarizzare la situazione. Se il cittadino non porterà a termine la regolarizzazione nei tempi stabiliti il cittadino perderà il diritto di eseguire i lavori edilizi e nel caso in cui avesse già proceduto ad alcune modifiche dovrà riportare l’immobile nello stato iniziale.
Non sarà necessario aspettare il consenso della pubblica amministrazione poiché trascorso il limite dei 30 giorni vige la regola del silenzio assenso, ovvero che l’atto assume piena efficacia.
Come compilare e presentare la scia edilizia?
Innanzitutto servono firma e vaglia di un tecnico abilitato, dopodiché potrà essere il proprietario – o l’usufruttuario – dell’immobile a presentare la SCIA Edilizia agli uffici comunali presso lo Sportello Unico Edilizia. Attenzione, nel caso in cui l’immobile sia cointestato, sarà necessario dotarsi della dichiarazione di assenso di tutti i co-proprietari.
Per compilare la SCIA EDILIZIA è necessario fornire:
- ricevuta di pagamento dei bollettini (cambiano da Comune a Comune)
- i dati dell’intestatario/ii dell’immobile con documenti di riconoscimento
- la relazione del tecnico abilitato compresa (architetto, geometra ecc.) di elaborati grafici, documentazione fotografica, attestazioni e asseverazione di tecnici abilitati.
Quanto costa la SCIA Edilizia?
Il costo può variare in base a diversi fattori, come le imposte locali e la parcella del tecnico abilitato. Infatti i diritti di segreteria del comune possono variare in base al Municipio. Anche il tecnico a cui ci si affida può modificare di molto il costo della SCIA che può partire da 250€ fino ad arrivare anche a 1000€.
Quanto dura la SCIA?
Sempre 3 anni e qualora i lavori non terminassero entro questo periodo di tempo sarà necessario presentarne una nuova.
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